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Del potere vibrante, travolgente e trascendente delle arti e del patrimonio artistico da preservare e trasmettere


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Festival Internazionale di Forró Raiz, 10–13 settembre 2025,


Lille – Francia


Balaio Nordeste, Cia Biscotinho, Governo della Paraíba e di Pernambuco Brasile



Abstract

Nell’ambito del Festival Internazionale di Forró a Lille (settembre 2025), questo articolo esplora la candidatura del Forró — danza tradizionale del Nordeste brasiliano — a patrimonio immateriale mondiale dell’UNESCO.Si propone una riflessione sulle arti (arti visive, letteratura, danza, musica) come patrimonio immateriale capace di trascendere il tempo e lo spazio, essenziale per l’anima, per gli esseri umani e per l’intera società, sottolineando l’importanza della loro preservazione, valorizzazione e trasmissione alle generazioni future.


Lille tra festa e cultura: le arti vive che si aprono al Sublime


Immaginiamo un’immersione nel cuore dell’essenza dell’arte… come quella a cui si ha diritto entrando nello straordinario Palais des Beaux-Arts, di fronte al municipio di Lille.


Lille, capitale delle Fiandre, ricca di storia, cultura, lingue e tradizioni.

Lille, città universitaria, vibrante e appassionata di musica, opera, teatro, musei e spazi festivi.


Come spiega la rivista Connaissance des Arts (edizione speciale), che evidenzia il carisma e la tradizione festiva della regione lilloise, festa e cultura rimeggiano con tradizione e anche con una certa libertà:


“Per la sua virtù federatrice, la festa possiede una vera dimensione politica… Così, la città e l’intera popolazione sono capaci di mobilitarsi per esprimere l’identità e la vitalità dell’urb. Occupando lo spazio pubblico, queste feste incarnano anche uno stato d’animo, una filosofia di vita ancora viva in tutto il bacino culturale degli antichi Paesi Bassi, dove si praticano ancora le quermesses, le ducasses e le uscite dei giganti. Esse rimandano a un patrimonio immateriale e a un modo di vivere molto particolare, segno distintivo dell’identità di questo territorio, alimentato da valori preziosi come la diversità e il senso di collettività.”


Tradizione e libertà, festa e cultura… tutto ciò forgia un’identità personale, locale e sociale, percepibile passeggiando per le vie del centro o immergendosi nel patrimonio e negli spazi di festa e cultura della capitale fiamminga.


Il Palais des Beaux-Arts: memoria e elevazione


All’interno del Palais des Beaux-Arts, il patrimonio culturale è travolgente.Si vive un vero momento di contemplazione e trasformazione, personale e sociale.

Nel suo grande atrio, durante l’apertura del Festival, si è svolta la firma della candidatura del Forró a patrimonio mondiale UNESCO.Un atto di resistenza culturale, radicato nella lunga storia di valorizzazione e visibilità del patrimonio artistico, sensibile ed eterno.

Costruito alla fine del XIX secolo da Édouard Bérard e Fernand Delmas, questo maestoso museo testimonia la potenza di una città in pieno sviluppo industriale e promuove gli ideali repubblicani di diffusione e democratizzazione del sapere.Oggi ospita una delle più belle collezioni europee, dall’Antichità al XX secolo, e continua a evolversi insieme alla società.

Contemplare queste collezioni significa viaggiare nel tempo e nello spazio, navigare tra epoche e talenti di pittori, scultori e artisti che, da secoli, creano bellezza e ispirano la società.

Sono rimasta profondamente emozionata davanti ai maestri fiamminghi: la loro precisione, delicatezza, i giochi di luce e ombra… infinita pazienza.In tempi anteriori alla fotografia e al digitale, un dipinto era unico, lungo e lento da realizzare, ma portava perseveranza e unicità.

“Il pittore-storico è l’unico pittore dell’anima… solo lui deve sentire ed esprimere questo entusiasmo, questo fuoco divino che lo spinge a concepire i suoi temi in modo forte e sublime”, scrive Étienne La Font de Saint-Yenne in Connaissance des Arts (edizione speciale).

Questo entusiasmo e questa forza li ho percepiti in diverse tele. Esse riapprendono allo sguardo il potere della contemplazione.


Tratti poetici

Da questa esperienza è nato, dal profondo del mio cuore, un eco poetico:

Tratti della storia... Salire la memoria lungo il tempo... Ascoltare il vento, sentire la terra, apprezzare il tempo... Ogni istante ... Ogni momento... Elevare… tutto... apprendimento di istanti di eternità— Chiara Mari, 27.09.2025

L’eterno nel cuore dell’effimero


L’arte non cessa di ispirare e di attraversare il tempo.Ciò che vibra in queste opere non è solo pigmento e forma, ma un ideale di bellezza che continua a commuovere.

Al primo piano del Palais, una scultura sublime di François Pompon ricorda questa vocazione dell’arte: rivelare un frammento di eternità nel cuore della nostra vita mortale.L’eterno nel cuore dell’effimero.

Più avanti, il nero profondo di Soulages mi ha catturata per lungo tempo:

“Il colore non è più solo il mezzo per dipingere, ma diventa il tema stesso della pittura.”

La luce nel cuore delle tenebre. L’assenza e la presenza.Un grido che si oscura, una rinascita che si annuncia.L’incontro con il Sublime, quello shock estetico che eleva l’anima.

Credo fermamente che la nostra società e i nostri contemporanei abbiano bisogno di questo tipo di momento, prezioso, unico, inaspettato e profondo, che dilata il tempo e lo spazio.L’intera società necessita di più arte viva, che apra il canale verso questo SUBLIME autentico.


Dal Sublime al risveglio delle anime attraverso le arti vive


Questa elevazione l’ho ritrovata nei laboratori di danza e letteratura del Festival.La cultura del Nordest brasiliano, sacra ed eterna, ha irradiato.

Due giovani ballerini di Pernambuco, Karla Oliveira e Leneeton Oliveira, hanno incarnato questa forza.I loro workshop di forró raiz, arricchiti da frevo e maracatu, hanno trasmesso molto più che passi e ritmi: una connessione con la terra, con gli antenati, con il divino.

Piedi nella terra... Piedi per terra... Ascolto dell’interiorità... Percezione profonda dell’essere…— Omaggio di Chiara Mari a Karla e Leneeton Oliveira

Questa esperienza ci invita a rallentare, a onorare ogni incontro, ogni gesto, ogni respiro, nell’arte e nella vita quotidiana.


Architettura dell’anima


La filosofa Simone Weil scriveva che l’obiettivo ultimo dell’umanità è costruire un’“architettura dell’anima”.Secondo lei, ciò richiede di riscoprire e abbracciare il mistero con un atteggiamento di umiltà e ricerca interiore.

Rammentava anche Platone e il mito della caverna, Aristotele e la sua idea che l’anima sia presente in tutte le cose.In questo percorso di riappropriazione del tempo e contemplazione, l’arte svolge un ruolo chiave, trasformando l’individuo e, di conseguenza, la società.

“Tutti i beni terreni, tutte le bellezze, tutte le verità sono aspetti diversi e parziali di un unico bene che, compreso da un punto di vista giusto e correttamente relazionato, costituisce un’architettura. Questa architettura permette di comprendere il bene unico e inarrivabile.”

Conclusione: una scintilla da trasmettere


Le arti vive mi sembrano essere al servizio del Bene e della Verità.Riposizionarle al centro di una ricerca interiore significa fortificare le anime e contribuire a una società più consapevole, giusta e risvegliata.

Questa convinzione si è concretizzata nei laboratori, nelle danze, nelle poesie condivise.Una poesia di cordel, nata in collaborazione con una giovane di Bruxelles durante il festival, ne conserva la testimonianza:

La poesia avvicina, è vita... È condivisione, connessione... Cancella la tristezza... Unisce gli orizzonti ... E crea trasformazione— Claire & Chiara Mari, Festival Internazionale di Forró

Una fiamma è nata.Una scintilla da proteggere, preservare e trasmettere alle generazioni future.


Bibliografia

  • Baldine Saint Girons, Le Sublime de l’antiquité à nos jours, Éditions L’Harmattan / altri lavori sul sublime e l’atto estetico.

  • Bernard Salignon, La puissance en art: Rythme et peinture, Eyrolles, Paris.

  • Connaissance des Arts – edizione speciale, Fêtes et célébrations flamandes, pubblicazione del Groupe Les Echos, Paris, 2025.

  • Connaissance des Arts – edizione speciale, Palais des Beaux-Arts de Lille, Musée de l’Hospice de la Comtesse, pubblicazione del Groupe Les Echos, Paris, 2025.

  • Longino, On the Sublime (trad. A. Hervey), Les Belles Lettres, Paris.

  • Johann Joachim Winckelmann, Histoire de l’art de l’antiquité, Flammarion, Paris.

  • Michel Guérin, Origine de la peinture: Sur Rembrandt, Cézanne et l’immémorial, Payot, Paris.

  • Sabina Moser, La fisica soprannaturale: Simone Weil e la scienza, In: https://paginatre.it/la-fisica-soprannaturale-di-simone-weil-intervista-a-sabina-moser/

  • Sabina Moser, La fisica soprannaturale: Simone Weil e la scienza, San Paolo Edizioni, 2011.

 
 
 

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