Potenziale rivoluzionario di “De raízes e de maré, axé” per Arte, Cultura e Politica
- Chiara Mari
- 12 ott
- Tempo di lettura: 5 min

Abstract
In questo articolo la poetessa, artista e arte-educatrice, laureata in sociologia all’Università di Friburgo e in espressione artistica e mediazione presso l’Istituto ATELIER di Ginevra, esplora come la poesia e l’arte contemporanea possano contribuire a un rinnovamento sociale, umanistico e politico. L’opera De raízes e de maré, axé, nata in Bahia, dialoga con altri artisti creando ponti e aprendo percorsi di riflessione radicati e radicali.
“Il bene maggiore dell’umanità è la salute, il secondo è la bellezza.”
Platone, Leggi, II, 22 (661 a.C.)
Parte 1: Il colore e la luce trasformativa dell’espressione artistica visiva
Riflettere su arte e cultura per giungere a considerazioni politiche e sociali richiede un’analisi preliminare sull’essenza dell’arte visiva: il colore e il potere della sua luce.
Nicolas de Staël, il pittore della luce per eccellenza in Francia, ci ricorda la radice del potenziale rivoluzionario e impattante del colore e dell’arte. Un quadro è un’esperienza corporea ed esistenziale completa, che attraversa molteplici dimensioni grazie alla luminosità e all’intensità dei colori, veicolando messaggi inconsci.
Staël afferma che il colore trasforma le forme e provoca movimento, nuova visione e trasformazione. Anche la mia opera poetico-visiva De raízes e de maré, axé, realizzata in collaborazione con la giovane artista Natalie Burri, presta particolare attenzione alle luminosità e vibranza dei colori. Le poesie sono accompagnate da illustrazioni potenti e impattanti. Ogni colore è una vibrazione, un messaggio: il giallo, il rosso e il blu predominano — calore, passione e infinito — invitando all’espansione dello sguardo. Un viaggio percettivo, intuitivo e vibrante.
Il colore e la sua luminosità generano vibrazione nello spettatore. Come dice De Staël:
“Il fascio di luce gira come un faro che percorre gli spazi abbandonati.”
L’intensità della luce del colore deriva dalla forza delle esperienze dell’artista e dalla sua capacità di trasmettere questa intensità attraverso colore e forma.
“Non si dipinge mai ciò che pensiamo di vedere; dipingiamo la vibrazione che riceviamo, come un pugno in faccia.” – Nicolas de Staël
Lo spettatore ha quindi un ruolo fondamentale nella ricezione dell’opera. Come ricorda De Staël:
“Un’opera, quando ti offre la possibilità di misurarti con il tuo oltre, ti dà la tua misura esatta — e ti presta le ali.”
Anche Manolo Rey, nella mostra al Centro del Carme di Valencia, osserva:
“Non è importante la ragione per cui l’artista crea l’opera, ma ciò che lo spettatore sente contemplandola.”
Il potere trasformativo del colore e dell’arte visiva sta nella responsabilizzazione emotiva del pubblico e nel movimento che le opere generano nella trasformazione sociale.
L’etimologia francese di émouvoir indica chiaramente questo potenziale di azione e movimento. Anche in portoghese, emozionarsi implica un potenziale di trasformazione e azione. Questo impulso vitale è presente nelle illustrazioni di De raízes e de maré, axé, evocando la forza intrinseca delle donne e il movimento che diventa danza.
Un’altra capacità intrinseca dell’arte è trasformare il caos in armonia. Questo movimento, dal caos all’armonia, costituisce una forma di partecipazione attiva dello spettatore, creando un processo continuo tra artisti e pubblico. Risvegliare il movimento che crea armonia è un atto di resilienza e coraggio, libero e leggero.
Parte 2: La poesia con la sua fragile ma potente forza rivoluzionaria
“Ancora una volta è necessaria leggerezza per lottare… Per e con tutti coloro che credono, che la vita è breve e bisogna saltare affinché il mare ci abbracci… Navigare è necessario.”De raízes e de maré, axé, C. Mari
Il potere della poesia è unico, fragile, misterioso e rivoluzionario. Richiede attenzione, pazienza e dedizione. Come nella lettura di un libro:
“Affidarsi è ascoltare, aprirsi, saltare e costruire nuovi percorsi. La letteratura è dono reciproco tra lettore e scrittore, che si offrono poeticamente, lasciandosi trasportare dal testo. Questo apre percorsi di conoscenza e tocchi surreali che transitano tra finzione, sogno e realtà.”
Christian Bobin sottolinea che la poesia è un potere di contemplazione, un’immersione nell’invisibile che richiede tempo e attenzione. Accogliere significa sviluppare libertà interiore e fermento per la trasformazione sociale.
De raízes e de maré, axé pulsa di un fermento rivoluzionario, generato dall’ascolto sensibile e dall’apertura interiore che solo la vera poesia sa coltivare.
Esempio poetico dall’opera:
“PROTESTO FOR-MAR
Reclamare... Accettare... Cambiare... Accettare ciò che non possiamo cambiare e cambiare ciò che possiamo: trasformare…
Contro la rassegnazione si alza una bandiera di cambiamento e riforma, legata al cuore.”
La sensibilità e l’essenza umana si preservano e si trasmettono attraverso questo sguardo poetico e vibrante. Come sottolinea Pierre Lemarquis:
“Un romanzo, una poesia, un quadro, un pezzo musicale — sono individui in cui non si distingue ciò che è espresso da chi esprime. Il senso si coglie solo mediante contatto diretto.”
L’arte, attraverso la poesia e la ricezione sensibile, apre percorsi di empatia estetica (Robert Vischer) e favorisce la trasformazione e rivoluzione sociale.
Parte 3: La funzione rivoluzionaria dell’arte-terapia e le implicazioni politiche
Risvegliare — éveiller — è un processo trasformativo che contribuisce al benessere individuale e collettivo, una poïétique transformatrice.
Grazie all’accompagnamento dell’arte-terapeuta e al dialogo con le forme create, l’individuo può ridefinire le proprie esperienze e vivere maggiore libertà, leggerezza, pace e forza. L’arte-terapia diventa strumento di guarigione e trasformazione personale.
L’opera contiene messaggi rivoluzionari che trasformano l’emozione in azione, come ricordano le radici etimologiche di commovēre: muovere e trasformare. L’arte interroga l’ordine stabilito e favorisce il risveglio della coscienza critica.
Nel contesto delle disuguaglianze contemporanee, l’arte è un catalizzatore di cambiamento, un fermento di “désobeissance éthique” come suggeriva Erich Fromm. Essa convoca a riflessione, trasformazione interiore e rivoluzione silenziosa contro l’ingiustizia.
“La più grande gloria della vita non sta nel non cadere mai, ma nel rialzarsi ogni volta che cadiamo.” – Nelson Mandela
Il percorso verso la libertà richiede azione collettiva, perseveranza e creatività, unendo gesto poetico e impegno politico.
Conclusione
Risvegliare… Trasformare… Lottare…Tutto nasce dallo sguardo e dall’emozione che diventa mobilitazione. L’arte, radicalmente impegnata nella vita, diventa forza viva di resistenza e reinvenzione del mondo, seminando speranza e cambiamento, passo dopo passo, verso un futuro più giusto e consapevole.
Bibliografia essenziale
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Web:




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